Elogio al silenzio,
mentre la mente ancora brulicante,
ha fame di parole,
di suoni,
di spazzare via il suo intimo inferno,
ha paura di rimanere faccia a faccia con sè stessa,
di guardarsi dentro,
di ingoiarsi da sola,
teme di collassare,
di soccombere,
di morire,
si aggrappa a qualsiasi cenno,
ad ogni alito di vento,
e mentre la sua fine si avvicina
urla di dolore fino allo spasmo,
fino a ripiegarsi su di sè
fino a cadere sul suolo dell' infinito.
Mi guardo intorno attonita,
percepisco la fragilità del momento,
quanto è precario questo istante...
Quale grande conquista,
la paura di rovinare tutto si alterna
all' estasi dell' energia ritrovata,
consapevolezza che non risiede più nell' intelletto,
non la posso pensare altrimenti è la rovina,
posso solo fidarmi che davvero esiste,
la sento respirare senza chiamarla per nome.
Elogio al silenzio, e già mentre scrivo faccio rumore...
Nessun commento:
Posta un commento